Il sole fa bene ai più piccoli in quanto favorisce lo sviluppo delle ossa e stimola il sistema immunitario. Senza dimenticare che è l’aerosol naturale regalato dal mare; è un vero e proprio toccasana per la salute del loro apparato respiratorio.

Mentre i bambini giocano non dimentichiamoci però che è importante proteggerli dai raggi solari! La loro pelle è infatti molto più sensibile e vulnerabile rispetto a quella degli adulti ed è proprio per questo che è importante utilizzare la giusta protezione in modo da evitare scottature irritazioni. Scegliete dunque la crema solare più adatta al bimbo e ricordate di fargli portare sempre un cappellino quando è sotto il sole e se necessario anche una maglietta di cotone.

 

Il sole: tutto ciò che devi sapere per proteggerti 

Il sole è fondamentale per la vita e produce effetti benefici, come la stimolazione della sintesi della vitamina D o l’aumento dell’ormone della felicità, dobbiamo però essere consapevoli dei pericoli delle raggi solari, in particolar modo se parliamo di neonati e bambini. La loro pelle infatti è molto più sensibile e non è pronta a proteggersi dal sole.

Il sole disperde 3 tipi di raggi ultravioletti: UVA, UVB e UVC. Gli UVA e gli UVB attraversano lo strato dell’ozono e possono entrare in contatto con la nostra pelle.
raggi UVA penetrano nella pelle fino a colpirne gli strati più profondi, come il derma e l’ipoderma. Quando la pelle comincia ad abbronzarsi è perché in realtà sta sviluppando la melanina per far scudo a queste radiazioni.
raggi UVB, invece, colpiscono solo l’epidermide e sono quelli che provocano scottature, arrossamenti e infiammazioni cutenee.

Il rischio più grande dei raggi solari deriva da una prolungata esposizione al sole, dato che con il passare degli anni accelera l’invecchiamento cutaneo e può addirittura portare ad alterazioni del DNA.

Perché proteggere la pelle dei bambini?

«Fino all’anno di età non c’è produzione di melanina e ciò aumenta il rischio sia di scottature, anche gravi, che di colpi di calore. Progressivamente la capacità si affina ma continuando la pelle a essere più sottile di quella dell’adulto, con un effetto barriera ridotto. In linea generale, meglio aspettare i tre anni prima di esporre il piccolo al sole»

La pelle dei bambini è almeno un 20% più fine di quella degli adulti e non ha ancora completato il suo sviluppo, è quindi meno resistente e più sensibile agli agenti esterni e tende a seccarsi di più. In più, ha una minore concentrazione di melanina rispetto alla quella degli adulti. Dato che la melanina funziona come filtro ultravioletto (UV) che riduce la penetrazione dei raggi del sole attraverso l’epidermide, la sua carenza rende la pelle più esposta e soggetta a scottature.

Tutte queste caratteristiche rendono i neonati e i bambini più suscettibili agli effetti nocivi dell’esposizione al sole, come eritema, arrossamento, iperpigmentazione e scottature, ecco perché è estremamente importante proteggere la loro pelle con creme solari adeguate. Vediamo tutti i consigli per proteggere il tuo bimbo dal sole.

4 Consigli per proteggere la pelle dei bambini

  1. Evitare l’esposizione durante le ore centrali della giornata: I raggi solari di cui abbiamo parlato hanno una maggiore l’intensità tra le 11:00 e le 15:00, ecco perché i dermatologi sconsigliano di esporsi al sole in questo orario, a maggior ragione se si tratta di neonati e bambini.
  2. Evitare l’esposizione diretta dei neonati fino a un anno: Avendo la pelle molto più sottile rispetto agli adulti, i neonati sono più predisposti alle scottature e ai danni dei raggi UV. Ecco perché i bambini fino a un anno di età non andrebbero mai esposti direttamente ai raggi solari.
  3. Proteggere le zone più esposte come naso, labbra, orecchie e collo: Le zone del viso, del collo e delle spalle e del cuoio capelluto sono quelle esposte al sole per maggior tempo e quindi quelle più frequentemente interessate da scottature solari. Le zone della pelle più sottile, come quella del viso e del collo, in più, hanno una difesa inferiore dai raggi UV e quindi è necessario proteggerle.
  4. Usare creme solari ad ampio spettro, con filtri per i raggi UVA e UVB: È importante utilizzare creme ad ampio spettro con SPF alto e filtri solari che proteggano sia dai raggi UVB per evitare scottature, sia dai raggi UVA, responsabili dei danni più profondi per la pelle.L’SPF non deve mai scendere sotto il 50, specie in montagna e anche sotto l’ombrellone, essere water resistant, senza profumo e allergeni.Le formule più nuove resistono all’acqua fino a 80 minuti, sono anti-sudore, antisale e anti-cloro, e mantengono costante l’idratazione, specie nei neonati soggetti a disidratarsi.

Quali sono le caratteristiche di una buona crema solare?

Per capire se una crema solare è un buon protettore, bisogna prima spiegare alcuni concetti di base come i filtri, l’SPF e l’alto spettro. Vediamoli!

I filtri di una crema solare sono le sostanze che agiscono da specchio e fanno sì che i raggi solari si disperdano e non penetrino nella pelle. Questi filtri possono essere di 2 tipi:

  1. Filtri chimici: sono ingredienti di origine chimica, che assorbono l’energia UV e la trasformano in calore nella pelle.
  2. Filtri fisici: sono ingredienti minerali di origine naturale, che non vengono assorbiti dalla pelle, ma formano una barriera che riflette i raggi solari. Vengono utilizzati preferibilmente nei neonati o in caso di accertata allergia agli altri. Si tratta di filtri, prevalentemente a base di biossido di titanio e ossido di zinco. Sfatiamo il mito per cui i filtri minerali o fisici siano meno affidabili di quelli chimici: hanno la medesima efficacia!

Quando si tratta di creme solari per bambini fino a 3 anni, l’associazione pediatri raccomanda l’uso di filtri fisici minerali che non possano penetrare nella pelle. Sono infatti più sicuri perché non irritano, difficilmente causano allergie e inoltre, essendo biodegradabili, rispettano la fauna marina.

Le texture che piacciono ai piccoli: crema o spray?

Soggettiva è anche la scelta della texture. «Nei bambini in età scolare vengono utilizzati formati spray per incoraggiarli ad applicarli da soli». Piacciono perché non ungono e non appiccicano, ma almeno i primi giorni e per i bimbi più piccolini invece, evitate quelli trasparenti e prediligete le texture più corpose e non formato spray, per non correre il rischio di lasciare parti scoperte, applicando generosamente su viso e corpo.

Il fattore di protezione solare rimane uguale, anche se la differenza può essere data dall’applicazione: quando si usa una crema può essere più facile applicarla e quindi ottenere effettivamente quel fattore di protezione.

Una formulazione più fluida, una schiuma o uno spray, invece può rendere più complesso capire se si stia applicando la giusta quantità di prodotto (bisognerebbe misurare il peso del flacone per capirlo).

Ricordiamo anche che è bene non adoperare creme solari “avanzate” dalle stagioni precedenti. L’efficacia del fattore di protezione non è garantita, per esempio, dopo un anno o addirittura 9 mesi dall’apertura della confezione. D’altra parte, se si seguono le indicazioni e si applica la giusta quantità di prodotto, si noterà che le creme solari finiscono molto rapidamente.

Ma come fare a capire quanta crema solare è necessaria per una protezione adeguata ? 

«Su tutte le creme solari è specificato, con un numero, il fattore di protezione, indicato dalla sigla SPF (sun protection factor), che viene misurato sperimentalmente utilizzando un certo quantitativo di crema, che equivale a 2 milligrammi per cm2 di pelle. Il numero che noi leggiamo e l’entità della protezione (bassa, media, alta, molto alta) si riferiscono a questa quantità. Per un adulto, si tratta quindi di utilizzare per ogni applicazione circa 30 grammi di crema, che equivalgono più o meno a un sesto di un flacone da 200 ml.

Per un bambino si può pensare a circa 10 grammi di prodotto. L’idea è quella di essere ben coperti, avendo spalmato con accuratezza la crema in tutte le parti del corpo esposte al sole, e di rinnovare frequentemente la protezione (ogni 2 ore circa). Inoltre, la protezione va applicata sempre dopo ogni bagno, ma anche se il bambino corre e si rotola nella sabbia, perché la crema viene inevitabilmente rimossa».

Il consiglio più importante? Non abbassate mai la guardia.😉

 

Perché è importante l’utilizzo di una crema doposole

È capitato a tutti,  almeno una volta, di tornare dalla spiaggia e dimenticarsi della cura della pelle dopo molte ore passate al sole. Questa cattiva abitudine deve essere dimenticata. Dopo lunghe giornate esposti al sole (anche se correttamente protetti da una crema solare e alto fattore protettivo) è facile riscontrare i primi segni dell’abbronzatura e quella sensazione di “pelle che tira“. Questo perché l’azione dei raggi UV secca e disidrata la pelle, facendole produrre più radicali liberi, sostanze responsabili del processo ossidativo cellulare, fenomeno propedeutico dell’invecchiamento cutaneo.

L’idratazione diventa quindi uno step fondamentale e irrinunciabile in estate. Il doposole serve perché contribuisce la pelle a mantenersi più nutrita e resistente all’azione dei raggi solari. Per questo, l’azione della crema doposole non è da sottovalutare ed è invece importante scegliere un prodotto che si adatti alle specifiche esigenze della propria pelle.

Il doposole per bambini potrebbe contenere principi attivi lenitivi e decongestionanti come camomilla, calendula, liquirizia, aloe e tiglio. L’obiettivo di una crema doposole, non è quello di mantenere la pelle abbronzata più a lungo, ma di ridarle nutrizione e benessere aiutando a prevenire disidratazione e screpolature.

COME PROTEGGERE I BAMBINI AL MARE

Per proteggere i bambini al mare ci sono poi alcune cose specifiche da fare. Ecco le più importanti:
  • Sciacquate spesso la testa con acqua fresca
  • Evitate che bevano bibite zuccherine e tanto più troppo fredde. Meglio i succhi di frutta
  • Alternate sempre il tempo al sole con quello all’ombra
  • Fate in modo che il bambino vada spesso a mare

Non per fare terrorismo, ma quando si parla di solari per bambini va ricordato che le ustioni solari in età pediatrica sono terreno fertile per sviluppare problemi cutanei, anche seri, nel corso della vita.

La soluzione c’è: sensibilizzare i genitori perché usino il buonsenso, oltre che fotoprotezioni sicure, specifiche e con criterio.

Il sole non è vietato ai minori. Solo, bisogna andarci cauti!

 

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